Roberto Kusterle
Roberto Kusterle nasce nel 1948 a Gorizia dove lavora tuttora. È un artista visionario, capace di evocare mondi lontani dove l’inconscio ha il sopravvento. Roberto Kusterle colloca al centro delle sue opere l’uomo e il suo corpo, risultato di una ricerca personale, di elaborazioni complesse, raffinate, spesso di violento impatto concettuale che utilizzano materiali sottratti alla natura. L’immagine fissata dalla macchina fotografica è l’ultimo atto di un progetto e di una preparazione che possono durare mesi e talvolta anni: atto liberatorio di tutti gli altri momenti che lo hanno preceduto e punto di partenza per una nuova, lunga fase di elaborazione in camera oscura; il risultato finale è sempre di forte impatto visivo; soggetto ed ambiente racchiusi in una magica atmosfera trasportano l’osservatore in altre dimensioni. Le immagini condensano idea e sogno, fantasia e realtà, mondo umano ed animale, organico e inorganico, vita e materia, inconscio e ancestrale; attraversando la profondità del mistero che origina la vita, l’artista coglie il senso di spiritualità insito nell’essere umano così come in ciascun elemento della natura: “Trasporto nel mio lavoro – dice l’artista – le sensazioni percepite quando mi inoltro nei boschi o lungo il fiume. Probabilmente se abitassi in una grande città queste cose non le coglierei”. “In qualche modo sono io il primo spettatore di me stesso e voglio continuare ad esserlo mantenendo la curiosità e lo stupore della ricerca”. Non si può parlare soltanto di fotografia a proposito dell’opera di Kusterle dunque, ma anche di ambientazione, narrazione, un insieme di invenzione ed estensione del pensiero che permettono di giungere ad un’immagine sapientemente, perfettamente, meravigliosamente espressa attraverso la tecnica fotografica. Di fronte alle sue immagini fotografiche è difficile rendersi conto del lavoro, della preparazione, della cura e anche della fatica che comporta una messa in scena del genere in quanto l’occhio di chi guarda viene immediatamente catapultato in un mondo attraente e inquietante insieme, lontano dall’universo quotidiano eppure strettamente legato alla dimensione umana. La sensazione è contraddittoria almeno quanto l’immagine, per il suo essere corpo e pensiero contemporaneamente, verità e finzione nel medesimo attimo, luogo e distanza nel medesimo spazio della composizione. Le opere dell’artista sono state esposte presso la galleria Weber & Weber di Torino nel 2010 in occasione della personale, Senza tempo né luogo, e nelle mostre collettive del 2011, 2013, 2014 e 2016.
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